SE PERMETTETE... QUESTA VOLTA PARLIAMO DI MUSICA CON IL NOSTRO GIOVANE MA GIÀ AFFERMATO PROTAGONISTA. CANTANTE O ATTORE? SOLO IL DOMANI POTRÀ DIRLO, MA GILLES SOGNA DI POTER CANTARE E RECITARE AL TEMPO STESSO
Passato in pochi mesi dal ruolo di “volto nuovo” a quello di protagonista tra i più ammirati dal nostro pubblico, Gilles Rocca torna per la terza volta in un anno sulle pagine di Sogno (e per la seconda sulla copertina). Un chiaro segno della sua rapidissima crescita come attore Lancio.
Nei precedenti incontri con Gilles abbiamo accennato al suo rapporto con la musica, ma senza approfondirlo più di tanto.
Questa volta invece vogliamo parlare proprio di questo argomento, anche perché – ci avrete fatto sicuramente caso – la musica costituisce la grande passione di molti nostri interpreti di ieri e di oggi, tra i quali anche Franco Dani (ce lo racconta lui stesso proprio in questo numero, nella rubrica «Incontro con...»).
Per cominciare chiediamo a Gilles di parlarci della “ditta di famiglia”, specializzata in strumenti musicali. «La gestisco con mio padre e mio cugino – ci dice –, abbiamo alcuni dipendenti e gestiamo gli strumenti musicali, di nostra proprietà, noleggiandoli a tutte le produzioni RAI. Collaboriamo spesso anche con MTV e con Mediaset, ma lavoriamo prevalentemente con la RAI. Con i nostri strumenti siamo presenti in ogni trasmissione dove si esibisce un gruppo o un’orchestra... insomma, dove c’è musica ci siamo noi. Oltre al noleggio offriamo montaggio, assistenza e tecnici qualificatissimi, i migliori sul mercato: in gergo tutto questo è definito “back line”». Come si chiama la vostra ditta? «Il nome è “Live +and playback”.
Vorrei chiarire che non si tratta di un negozio adibito alla vendita. Abbiamo un grande magazzino al centro di Roma e altri tre in altrettanti studi televisivi della RAI». Cos’è la musica per te? «Per me è tutto, anche perché è ciò che mi ha dato da vivere per venticinque anni. E spero che lo faccia ancora a lungo...».
Come è nata la vostra azienda? «Inizialmente mio nonno Giuseppe si occupava di fornire gli strumenti musicali alle orchestre che eseguivano colonne sonore per il cinema. All’epoca, ti parlo di molti decenni fa, la televisione non esisteva ancora. Con l’avvento della “scatola
magica” e quindi del primo canale TV, mio padre – che aveva cominciato a fare questo lavoro a soli quattordici anni e che nel frattempo era subentrato a mio nonno – ha iniziato a curare anche il settore Televisivo con grande successo.
Attualmente, in Italia, è l’unico che gestisce gli strumenti in televisione per quanto riguarda la RAI. Per me svolgere questa attività è una grande soddisfazione, oltre a essere una grossa responsabilità»...
L'intervista completa è pubblicata sul n.307 di Sogno, in edicola a maggio
L’intervista di marzo: Francesca Filone
L’intervista di gennaio: Valerio Pentasuglia
L’intervista di novembre: Mirko Di Cristofaro
L’intervista di ottobre: Metis Di Meo
L’intervista di settembre: Antonio Morra
L’intervista di agosto: Alessandro Inches
L’intervista di luglio: Agnese Muzzarelli
L’intervista di giugno: Gilles Rocca
L’intervista di maggio: Caterina Nervi
L’intervista di aprile: Paolo Pasqualini
L’intervista di marzo: Agnese Marcolin